Un manifesto maltese di speranza, di guarigione e d’ospitalità

Maggio 8, 2017

Ieri, in un quadro storico spettacolare che domina il porto di La Valletta, abbiamo finito la celebrazione pubblica, in tre parti, del Forum sullo stato dell’Europa, guidandoci dalla Cattedrale anglicana San Paolo e finalmente agli Upper Barrakka Gardens (qui sopra), dichiarando il manifesto seguente. Il culto di 60 minuti, nella Concattedrale di San Giovanni, può essere visualizzato qui. Il programma del forum può essere visualizzato qui.

Noi, sottoscritti, siamo riuniti a La Valletta, provenienti da varie comunità religiose di tutta l’Europa, in commemorazione della Giornata dell’Europa e, in occasione della presidenza maltese dell’Unione europea, invitiamo rispettosamente i dirigenti europei e nazionali di ricordarsi e di riaffermare i valori e la visione di Robert Schuman e di altri padri fondatori del progetto europeo, come furono presentati per la prima volta il 9 maggio 1950.

Nella loro comprensione, questa visione di una comunità di popoli cercando il bene comune dell’Europa e dell’umanità in generale, dovrebbe essere profondamente radicata nei valori cristiani fondamentali di dignità umana, di solidarietà, d’uguaglianza e di libertà.

  • Anima & Spirito

Quando dimentichiamo che questi valori provengono dalla fede nel Dio Trinitario, la suprema Unità-nella-diversità,le fondazioni della nostra casa comune sono indebolite contro le minacce esterne ed interne alle quali siamo confrontati oggi. Privi di queste radici, il sogno dei popoli europei, uniti nella diversità, potrebbe diventare un incubo di nazioni egoiste e rivali, o del potente dominando il meno potente.

Ignoriamo, a nostro rischio e pericolo, gli avvertimenti di Robert Schuman e di Jacques Delors, che senza un anima, i ‘giochi sarebbero finiti’. Mancando di spiritualità e di senso, i ‘valori europei’ che professiamo sono troppo spessi sacrificati per il guadagno economico e politico, a discapito dell’inclusione sociale e dell’arricchimento mutuale.

Dobbiamo tenere conto dell’esortazione di Schuman per adottare ‘lo spirito dell’Europa’, che è il riconoscimento della nostra eredità spirituale comune e un impegno conseguente di cercare il bene comune.

  • Giustizia & Compassione

Quando facciamo del guadagno e della tecnologia degli scopi, invece di strumenti per lo sviluppo umano, il divario tra quelli che hanno e quelli che non hanno si allarga e tanti si sentono scartati dal sistema.

L’insoddisfazione sociale nutrisce un populismo negativo e la ricomparsa di queste forze nazionalistiche che ci hanno portato nei conflitti del passato tormentato dell’Europa. Vi chiediamo, quindi, di governare con giustizia e compassione, a nome dei bambini, dei giovani, dei disoccupati, dei vulnerabili e dei deboli.

Ricordiamo a chi desidera escludere ‘l’altro’ citando la nostra eredità cristiana, che la fede cristiana è un invito per tutti, basato sulla grazia. Vi imploriamo, cari nostri dirigenti, di riconoscere la dignità di tutti gli umani, non solo degli Europei, come creati a immagine di Dio; di portare avanti delle politiche di migrazione compatibili con i valori di solidarietà, d’uguaglianza e di libertà; di ricercare degli itinerari sicuri e legali per i migranti, e delle politiche d’integrazione di dignità. Di fronte ad un inverno demografico, dobbiamo riconoscere i vantaggi che la migrazione porta ai paesi riceventi, cosiccome i costi.

Sollecitiamo una ripartizione più equa della carica della migrazione in tutta l’Europa, e anche nel Medioriente, la cui parte eclissa quella del nostro continente. Supplichiamo ugualmente che tutti i mezzi (compreso un commercio equo) siano utilizzati per promuovere delle società e delle nazioni più libere e più prospere nel Medioriente, in Asia centrale ed in Africa.

Vi imploriamo, cari legislatori, di proteggere la famiglia in qualità di prima scuola d’apprendimento nei valori e nelle relazioni, riconoscendo i costi invalidanti, per la società, della rottura familiare e del divorzio, emozionalmente ed economicamente.

Incoraggiamo l’Unione europea di proseguire con il suo ruolo di guida mondiale per quanto riguarda il cambiamento climatico e la gestione delle risorse del nostro pianeta, preservando l’eredità delle generazioni future.

  • Sale & Luce

Riconosciamo tuttavia che il futuro dell’Europa è troppo importante per lasciarlo ai politici soli. Aspettarci che i politici ristabiliscano un’anima per l’Europa è irrealistico. Affermiamo un ruolo chiave per la società civile e le comunità religiose in questo compito. Riconosciamo che noi, nelle nostre comunità religiose, non abbiamo sempre accettato questa sfida. Spesso, si diceva che non avevamo il nostro posto sulla piazza pubblica. Troppo spesso, ci siamo accontentati di rimanere nelle nostre zone di confort, disimpegnati dalla responsabilità di essere ‘sale e luce’, che Gesù di Nazareth diede ai suoi discepoli.

Vi chiediamo, cari responsabili politici, di riconoscere il contributo legittimo delle comunità religiose alla vita e alla cultura europea; che la separazione della vita pubblica; e che la visione del mondo illuminata dalla fede è stata cruciale nello sviluppo stesso della democrazia e della politica, nel passato dell’Europa.

Siamo venuti a Malta per esplorare il significato di questa commissione di ‘sale e luce’ oggi, in un Europa cercando la via da seguire nel contesto delle sfide del cambiamento climatico, della guerra e del terrorismo, della migrazione e dell’integrazione, del traffico di esseri umani, del populismo e dei pregiudizi, della disoccupazione e della povertà.

Vi invitiamo a riflettere con noi sulle lezioni che il passato di Malta può offrire per il futuro dell’Europa, riconoscendo che:

  • Le crisi possono condurre alla benedizione nella provvidenza di Dio, come nel caso del naufragio di Paolo su quest’isola;
  • L’unità nella diversità può prevalere contro gli enormi ostacoli, come lo hanno dimostrato i cavalieri ed i contadini nell’Assedio di Malta del 1565;
  • E che la fede, la speranza e la carità sono ancora la nostra più grande difesa contro la disperazione, il cinismo e l’egoismo, come nella coraggiosa resistenza maltese nella Seconda guerra mondiale.

Vogliamo collaborare con voi, cari dirigenti politici, nel compito di promuovere un’Europa di speranza, di guarigione e d’ospitalità, per il bene comune di tutti gli Europei e di tutta l’umanità.

Firmato:         I partecipanti del Forum sullo stato dell’Europa, La Valletta, Malta, 8 maggio 2017.

 




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *