L’Europa è sull’orlo del vuoto? Così crede il Presidente Macron.
Egli ha di recente avvertito i suoi colleghi dirigenti europei che la NATO era ‘in uno stato di morte cerebrale’, e che se continuassero a nascondere la testa sotto la sabbia, l’Europa (cioè ‘l’Unione europea’) diventerebbe sempre meno significativa. L’Europa, secondo la sua opinione forte e franca, doveva diventare sempre più integrata, politicamente ed economicamente, se voleva rispondere alle sfide della Cina e dell’influenza russa in Europa.
Il giornalista britannico Douglas Murray lo crede pure. I suo rapporto best-seller del 2017 sull’influenza della migrazione, dei tassi deboli di natalità e della perdita della fede tradizionale, La strana morte dell’Europa, si lamenta ugualmente della tendenza suicidaria dell’Europa. Il libro afferma che il proseguimento di una politica liberale dell’immigrazione pregiudica una società liberale. Durante la nostra esistenza, egli scrive, “l’Europa non sarà l’Europa e i popoli d’Europa avranno perso il solo posto al mondo che possono trovarsi a casa.” L’Europa “ha perso la fede nelle sue credenze, le sue tradizioni e la sua legittimità… Il mondo viene in Europa precisamente nel momento in cui l’Europa ha perso la visione di ciò che è.” ”Anche se il movimento di milioni di persone di altre culture in una cultura forte ed affermata avrebbe funzionato, il movimento di milioni di persone in una cultura colpevole, cinica e morente non lo può.”
Incompleto?
Lodato dalla destra, il trattamento di Murray del fallimento del multiculturalismo è stigmatizzato dalla sinistra come ‘una xenofobia imborghesita’, e un’immagine incompleta dell’Europa nella quale la paura eclissa l’analisi. Quel che non è contestato, tuttavia, è che la società europea è in una situazione più precaria e polarizzata rispetto a trent’anni fa, quando il comunismo implose e le aspettative erano alte affinché lo stato liberale, secolare e democratico diventi la scelta evidente di tutte le nazioni. Alla grande sorpresa e allo grande smarrimento di tanti, la dominazione autoritaria ha preso le redini dello stato di diritto e ha indebolito tante nazioni, anche nell’Unione europea. Dei movimenti nazionalisti, populisti, sono emersi in tanti luoghi, e Murray chiede perché.
La perdita della fede nelle credenze tradizionali dell’Europa ha prodotto ‘una cultura colpevole, cinica e morente’, egli afferma. Perché tali radici sono importanti per il futuro? È una domanda che vogliamo esplorare al Forum sullo stato dell’Europa questo prossimo fine settimana ad Helsinki.
Dei responsabili cristiani di vari sfondi e di varie discipline si raduneranno per affrontare queste domande che Macron, Murray ed altri pongono. L’Indiano Vishal Mangalwadi e l’Olandese Evert Van de Poll, non estranei degli eventi del Centro Schuman, saranno fra i contributori, cosiccome dei politici finlandesi, compresi l’ex eurodeputata Eija-Riitta Korhola, Antero Laukkanen, Lasse Heikkilä e Timo Laaninen. Il pastore luterano svedese Peter Artman ed il diplomatico ungherese Peter Danku faranno parte, con altri, delle persone che si aggiungono al programma multinazionale.
Sin dal 2011, il Forum sullo stato dell’Europa è stato organizzato intorno alla Giornata dell’Europa, il 9 maggio, nella capitale del paese avendo la presidenza dell’Unione europea. Tuttavia, vari associati Schuman vivendo in Finlandia hanno proposto di organizzare questo forum unico durante la presidenza finlandese dell’Unione europea in questa seconda metà dell’anno. Tapio Luoma-Aho, cosiccome Cédric ed Elina Placentino, hanno realizzato quanto l’opportunità era grande per poter svegliare le coscienze nella regione nordica sulle origini ampiamente cristiane del movimento europeo, e della responsabilità cristiana permanente per il modellamento del futuro dell’Europa.
Equilibrio
Fra gli eventi principali, ci sarà una serata pubblica questo venerdì, nella quale Vishal porrà la domanda: ‘Queste ossa europee possono rivivere?’, seguita da una tavola rotonda nella vecchia chiesa storica di Helsinki, la Vanha Kirkko. La giornata intera del forum si terrà questo sabato nella Chiesa della missione (Lähetyskirkko).
Evert, professore alla Facoltà di teologia evangelica a Lovanio, offrirà una prospettiva equilibrata sull’Europa al forum, come nel suo articolo pubblicato di recente sul sito internet del Centro Schuman. Egli propone dieci ragioni secondo le quali l’Europa è tuttora un attore mondiale di primo piano, compreso:
- Il suo peso economico;
- La sua influenza politica mondiale;
- Il suo modello sociale unico, considerato come un esempio da seguire nel mondo moderno;
- La portata culturale mondiale della sua musica, delle sue arti, dei suoi alimentari, della sua letteratura e dei suoi sport;
- Le sue lingue sono lingue mondiali: l’inglese, lo spagnolo, il francese, il portoghese ed il russo;
- La sua influenza nell’educazione, nella scienza e nella tecnologia: attraendo il doppio di studenti stranieri rispetto agli Stati Uniti;
- La sua attrazione per i migranti ed i profughi che sognano di condizioni di vita migliori ed un futuro più luminoso;
- La sua contribuzione di primo piano alla cooperazione allo sviluppo nel mondo. Gli europei sono di solito i primi sui luoghi di disastri con squadre medicali, distribuzioni di alimentari e ripari per i profughi;
- Il suo fascino da prima destinazione turistica al mondo, in gran parte grazie alla sua ricca eredità cristiana e culturale quali le sue cattedrali, i suoi monasteri, i suoi musei riempiti d’arte biblicamente ispirata e di concerti di musica sacra;
- Il suo ruolo maggiore nel cristianesimo mondiale e nella missione mondiale, anche se non è più il baricentro del cristianesimo mondiale, e neanche dell’impegno missionario mondiale.
Iscrivetevi qui e raggiungeteci ad Helsinki per questo evento tempestivo.