Il mondo si è improvvisamente rimpicciolito venerdì scorso. Degli eventi in un angolo lontano e piacevole della terra hanno sconvolto la comunità mondiale. La distante ed idillica Nuova Zelanda – “la terra di Dio” – è stata strappata in un mondo di violenza del quale i Kiwi ne fanno soltanto l’esperienza sugli schermi televisivi.
In un raro momento di solidarietà internazionale, sia la Torre Eiffel sia l’Empire State Building erano rivestiti d’oscurità. E qui, ad Amsterdam, proprio di fronte a dove questo Kiwi olandese scrive, la bandiera della Nuova Zelanda era progettata sulla facciata della stazione centrale d’Amsterdam, agitando in me delle emozioni agrodolci.
La carneficina di Christchurch provoca indignazione, ira e confusione nei nostri cuori e nei nostri pensieri. Ancora una volta, nella realtà della carne e del sangue, il male ed il terrore hanno colpito, facendoci sentirci impotenti e vulnerabili, urlandoci “perché??”
Due giorni prima della tragedia all’altro lato della terra, io e mia moglie abbiamo avuto un’anticipazione di quest’angoscia quando abbiamo visitato varie esposizioni dell’Art Stations of the Cross (Stazioni d’arte della croce) esposte al centro d’Amsterdam durante tutto il periodo della quaresima. Quest rappresentano quattordici eventi dell’ultimo viaggio di Gesù attraverso Gerusalemme – dalla sua condanna alla crocefissione e la sepoltura.
« Perché mi hai abbandonato? »
Il sito web dell’esposizione spiega: “Le parole di Gesù sulla croce risuonano con l’angoscia percepita da tante persone oggi. Questo sentimento è specialmente acuto per quelli che sono ai margini della società, dai profughi alle vittime del traffico di esseri umani. Art Stations of the Cross è un unico progetto d’arte pubblica, portando i visitatori in un viaggio creativo e contemplativo, usando la storia ed i simboli della Passione per riflettere sulle ingiustizie contemporanee. Quest’esposizione rintraccia la sua propria Via Dolorosa, con fermate in 14+1 siti attraverso la città d’Amsterdam… in spazi secolari e religiosi.”
Il viaggio inizia di fronte alla stazione centrale, nella basilica San Nicola con il suo interiore sontuosamente decorato, con le quattordici stazioni dipinte in permanenza sui suoi muri. Sotto la prima stazione, dove Pilato delibera sulla sorte di Gesù, si trova una pittura a olio di 125×125 cm rappresentata con un realismo fotografico. A prima vista, assomiglia ad un icona della vergine nera, lavorata con un foglio d’oro e d’argento. Si realizza poi che si tratta di una madre profuga con un bambino avvolti in una coperta di sopravvivenza in alluminio, con il mar Mediterraneo nello sfondo. Da Europei, siamo all’improvviso nelle scarpe di Pilato: li condanneremo noi a morte rifiutandoli un rifugio?
Nel quartiere a luci rosse dietro al nostro appartamento, abbiamo trovato la tredicesima stazione esposta in una vecchia schuilkerk o ‘chiesa nascosta’, Our Dear Lord in the attic (Il nostro Caro Signore nell’attico). Descrive il momento in cui il corpo di Cristo è stato tolto dalla croce. Ma non con la cura amorevole e triste descritta nell’arte tradizionale.
Mia moglie ha letteralmente gridato con ripulsione quando ha visto il corpo decapitato sanguinoso, con un braccio spezzato ancora attaccato ad un chiodo, mentre la salma penzolava dai piedi. La descrizione dell’artista spiegava il titolo dell’opera, Gli ultimi giorni, come insinuando la fine dell’era cristiana, e la realtà dell’aumento della violenza religiosamente motivata, un presagio buio delle cose che dovevano succedere.
Passioni provocate
Invece di risposte facili, Art Stations of the Cross ha lo scopo di “provocare le passioni: artisticamente, spiritualmente ed eticamente.” Dei progetti simili sono stati esposti in precedenza a Londra, a Washington D.C. ed a New York City, sensibilizzando la gente per chi aveva bisogno di rifugio e di compassione.
L’esposizione d’Amsterdam si focalizza sull’identità storica della città portuaria. “Il mare può essere un luogo di miracoli – come insegnato dalla Bibbia – ma anche una fase traumatologica. I profughi siriani tentano un attraversamento pericoloso del mar Mediterraneo per scappare la guerra civile nel loro paese. Dei giovani sono arrivati in Europa in contenitori di spedizione, per poi essere schiavizzati nell’industria del sesso(anche qui nel quartiere a luci rosse). E le temperature in aumento delle acque causate dal cambiamento climatico hanno provocato dei disastri naturali senza precedenti, incidendo specialmente i poveri.”
Ad Amsterdam, la quindicesima stazione è stata aggiunta: la risurrezione. Nella Cappella del San Sepolcro nel più vecchio palazzo della città, la Oude Kerk, si trova una volta vuota concepita per un gruppo di statue rappresentando la sepoltura di Gesù distrutte nell’Iconoclastia della Riforma. La tomba è quindi vuota. La finestra gotica è stata coperta con un foglio rosso trasformando la cappella vuota con un nuovo senso di presenza della risurrezione.
“ Dopo la sepoltura e la risurrezione di Gesù, i problemi del mondo non sono stati risolti, ma milioni di persone vedono la vita in modo diverso. Il messaggio di Pasqua dà un nuovo coraggio. Tutto può essere visto sotto un’altra luce.”
Il massacro tragico di venerdì scorso ha ancora aggiunto un’altra stazione su questa Via Dolorosa: la bandiera sulla facciata della stazione, rappresentando – per quelli che hanno occhi per vedere – la Croce. Il terrore ed il male non sono l’ultima parola.