Avete già visitato la Romania? Se no, vi invito calorosamente a Bucarest questi 9 e 10 maggio, per partecipare al Forum sullo stato d’Europa. Ogni Europeo occidentale dovrebbe a volte sforzarsi a visitare dei paesi d’Europa orientale per capire meglio i nostri amici europei.
Se è già il caso, allora evidentemente potete rinnovare i vostri contatti con i Rumeni vivaci, un’isola latina in mezzo al mar slavo! Ed i voli possono essere sorprendentemente economici da vari luoghi d’Europa; gli alberghi, i taxi ed i ristoranti sono ugualmente più economici rispetto all’Ovest.
Siccome la Romania è alla presidenza dell’Unione europea durante la prima metà di quest’anno, organizziamo il Forum sullo stato d’Europa a Bucarest, come lo avevamo fatto in altre sette capitali europee sin dal 2011. E cosa diremo sullo stato nel quale “l’Europa” si trova? Poche persone saranno positive. Le elezioni provinciali olandesi della settimana scorsa hanno rivelato un livello allarmante di provincialismo e di xenofobia – il dirigente del partito vincitore ha dedicato la sua tesi universitaria al nazionalista radicale Jean-Marie Le Pen!! Questo non lascia ben sperare per le prossime elezioni europee.
Il popolo di speranza di Dio deve mostrare una via diversa. Dobbiamo recuperare la storia di Gesù come avendo “infranto tutti i muri” tra le razze, i sessi ed i statuti; come la storia decisiva d’Europa, ancora evidente in modi incalcolabili nella cultura, nella politica o nella società; come la storia che ha dato alla storia occidentale un senso di direzione e d’obiettivo; come la storia che ha dato agli umani un’identità distinta di portatori dell’immagine di Dio; come la storia che ha definito il bene ed il male, il giusto e l’ingiusto, la verità e la giustizia, la dignità e l’importanza. Dobbiamo ricordarci che questa è la storia che vince nella storia!
Verità pubblica
Troppo spesso, intimiditi dal secolarismo, abbiamo adottato un complesso di minoranza, consentendo di mantenere la nostra fede come materia privata. In realtà, il Vangelo è la verità pubblica stessa, come lo dice Tom Wright, ad esempio, nel suo libro sul Cristianesimo ed il potere, ‘God in Public’ (Dio in pubblico). Perché la Chiesa deve ricordare le responsabilità a chi ha un ruolo d’autorità, egli chiede? Come i Cristiani possono agire da voce per i senza voci? Come parlare di Dio in pubblico può aiutare a creare delle nuove strutture di giustizia e di pace internazionali?
Sono tipi di domande che il forum cerca ad applicare nel nostro contesto europeo. Tenta di trasformare il complesso di minoranza in un “complesso di minoranza creativa”, basato sulla prospettiva di Paolo come espressa in Efesini 1 e 2, nella traduzione inglese The Message:
Dio ha risorto (Cristo) dalla morte e l’ha posto su un trono nel cielo elevato, in carica di governare l’universo, tutto, dalle galassie fino ai nostri governi, nessun’altro nome o nessun’altro potere è esentato dalla sua regola. E non solo per ora, ma per sempre. Egli è alla guida di tutto, ha l’ultima parola su tutto. Al centro di tutto questo, Cristo governa la Chiesa. La Chiesa infatti non è periferica al mondo; il mondo è periferico alla Chiesa.
Questa storia ha seguito traiettorie varie ad Est e ad Ovest, specialmente sin dal Gran Schisma del 1054, quando le Chiese orientali ed occidentali hanno rotto le loro relazioni per nove secoli! In superficie, era una litigio sullo Spirito Santo. Dietro le quinte si trattava di una lotta di potere. Questo schisma ha lasciato una cicatrice spirituale profonda nel paesaggio europeo. Soltanto nei tempi recenti, la relazioni ha iniziato ad essere restaurata.
Punti comuni et divergenze
Appena pochi giorni fa, ci è stato offerto l’uso del sontuoso Palazzo Patriarcale per l’evento pubblico d’apertura del forum (vedere foto). Questo segno generoso è una misura della relazione aperta sviluppandosi per maggior relazioni, di dialogo e di ricerca di comprensione mutuale.
Il forum raduna il clero pentecostale, evangelico, protestante, cattolico ed ortodosso, cosiccome i laici nello scopo d’esplorare i punti comuni e le divergenze di prospettive sul futuro dell’Europa. Se possiamo tutti accettare che la storia di Gesù è la storia decisiva d’Europa, come facciamo affinché la sua signoria, come Paolo l’articola qui sopra, pesi sulle sfide attuali: il populismo, il terrorismo, la corruzione, la guerra cibernetica, il nazionalismo, il traffico d’esseri umani, la migrazione, la democrazia indebolita, la xenofobia e ben oltre ancora?
Fra i contribuenti sono il Professore Wolfgang Palaver, dell’Istituto cattolico d’Innsbruck; Teodor Baconschi, ex ambasciatore rumeno nel Vaticano, in Francia ed in Portogallo, ed ex Ministro degli Affari esteri; il Professore Evert van de Poll della facoltà teologica evangelica di Lovanio; Mons. Piotr Mazurkiewicz dell’Università Cardinale Stefan Wyszynski di Varsavia ; il Professore Cornelui Constantineanu, dell’Università d’Arad ; Florica Chercheș, membro del Parlemento rumeno ; Pr Ionuţ Mavrichi, teologo ortodosso, ed altri ministri di gabinetto attuali ed anziani, degli economisti e dei dirigenti di denominazioni di Chiesa e di ONG.
Le iscrizioni sono adesso aperte qui. Potrete leggerne di più sull’evento mentre le informazioni verranno aggiunte qui.
Accetterete il nostro invito?