Natale prolungato…

Gennaio 6, 2020

Per tanti Europei, i pensieri su Natale sono già stati annegati dalle feste rumorose di Capodanno e dalla ripresa delle banalità della vita quotidiana.

Eppure, Natale non è finito per milioni d’Europei. Oggi (il 6 gennaio) è la Festa dell’Epifania, commemorando la visita dei Magi d’oriente che avevano sperimentato la rivelazione (cioè ‘epifania’) dell’Incarnazione di Cristo nel bambino Gesù.

Nel mondo ispanofono, per esempio, questo giorno è chiamato Dia de los Reyes (giorno dei re), quando la maggioranza dei bambini riceve i loro regali di Natale. La sera del 5 gennaio, tanti bambini spagnoli hanno lasciato le loro scarpe presso la porta sperando di vederle imbottite di regali dai tre re. Il roscon de reyes, o la torta dei re, è una tradizione secolare, un dolce decorato in forma d’anello per assomigliare ad una corona, ricoperta di frutti canditi illustrando i gioielli colorati. Spesso, una bambola del bambino Gesù è cotta nella torta, simbolizzando un Gesù nascosto dal assassinio Erode.

Mentre gli Italiani appendono calzini sulle porte affinché i re ci mettano dei regali, i Greci si tufferanno nel mare oggi per recuperare delle croci in legno, ricostituendo così il battesimo di Gesù nel fiume Giordano. Secondo l’Ortodossia greca, l’Epifania commemora il momento in cui una voce dal cielo disse: “Questo è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto.”

Eppure, altri Europei orientali celebreranno il loro Natale domani, il 7 gennaio. La divergenza delle date è dovuta all’uso dell’antico calendario giuliano, meno preciso, dalle chiese di tanti paesi europei orientali, e del calendario gregoriano in occidente, il quale lo sostituì nel 1582.

Complotto

I paesi protestanti temevano che il calendario del Papa Gregorio XIII fosse un complotto per reprimere il loro movimento. Mentre i paesi cattolici d’Europa lo adottarono immediatamente, i Protestanti olandesi, svizzeri, tedeschi e nordici lo fecero soltanto nel 1700. Le colonie britanniche e americane aspettarono fino al 1752, quando il 14 settembre seguì immediatamente il 2 settembre. Benjamin Franklin osservò nel suo almanacco: “…che indulgenza c’è qui per chi ama cosi tanto il suo cuscino da coricarsi in pace il secondo giorno di questo mese prima di svegliarsi forse nella mattina del quattordicesimo giorno.”

Nonostante un divieto di Natale di 70 anni sotto il comunismo ateo, tanti Russi celebreranno ancora la nascita di Cristo con un giorno di ferie religiosa. Stasera (6 gennaio) a Mosca, è probabile che persino il Presidente Putin parteciperà ad una funzione di Vigilia di Natale in una chiesa ortodossa, nel suo ruolo autoproclamato di ‘Difensore dell’Ortodossia’. È tuttavia meno probabile che i suoi pensieri saranno focalizzati sulla benevolenza per tutti gli uomini alla luce dell’attacco americano, da un drone, d’un alto generale iraniano.

Questo ci riporta alla terra dei Magi, la Persia.

Corano

Forse non ci aspetteremmo che i Musulmani abbiano siano interessati dalla storia di Natale, vero? Sarà così a meno che siamo familiarizzati con il Corano.

Celebrando Natale quest’anno con due profughe musulmane dal Yemen, siamo stati portati, Romkje ed io, ad un ‘epifania’. Mentre cercavamo un terreno comune per la conversazione, abbiamo ricercato ciò che il Corano diceva sulla nascita di Gesù. Abbiamo scoperto che Gesù è la persona più citata nel Corano: 187 volte, direttamente o indirettamente; 25 volte da ‘Isa’, 35 volte di prima persona, 48 volte di terza persona, e gli altri riferimenti essendo titoli o attributi.

Il Corano descrive ‘Īsāibn Maryam’, Gesù Figlio di Maria, in qualità di Messia (al-Masihin arabo), nato da una vergine, compiendo dei miracoli, accompagnato da discepoli, bocciato dalle autorità ebree, e elevato al cielo. Anche se il Corano rinnega che Gesù fu crocefisso e morì sulla croce, ed anche se rinnega che Gesù è Dio incarnato o Figlio di Dio, l’escatologia islamica aspetta il ritorno di Gesù in una Seconda venuta per combattere l’Al-Masih ad-Dajjalo il ‘Falso Messia’ e stabilire la pace sulla terra.

Il Corano descrive Gesù nato come ‘ragazzo puro’ (senza peccato), da Maria, in conseguenza ad una concezione virginale. Infatti, Maria (Maryam in arabo) è la sola donna citata nel Corano, viene menzionata settanta volte (molto di più del Nuovo Testamento), e la chiama la più grande di tutte le donne. La sua storia è spiegata in otto capitoli, compreso un racconto dell’Annunciazione molto simile al racconto di Luca. Gabriele disse a Maria che porterebbe un bambino il cui nome sarebbe Gesù e che sarebbe ‘l’unto’, il Messia promesso. (Vedere la stampa antica persiana di Maria con un bambino qui sopra).

L’erudito e storico persiano Al-Tabari scrisse nel decimo escolo su emissari venendo dal re di Persia, trasportando dei regali per il Messia, una storia che ogni bambino spagnolo riconoscerebbe.

Quindi, molto sorprendentemente per noi, Occidentali, ci sono tante cose in comune da poter parlare con i Musulmani sul Natale e sull’Epifania!




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