Cos’ha ispirato la nostra arte e la nostra musica?

Luglio 9, 2018

Una visita nel Louvre a Parigi, nel Prado a Madrid, nel Rijksmuseum ad Amsterdam, nell’Ermitage a San Pietroburgo, nelle Gallerie degli Uffizi a Firenze o nel Tate a Londra non può essere interamente capita senza qualche conoscenza biblica.

Dei maestri dell’arte quali Leonardo Da Vinci, Michelangelo, Caravaggio, Rubens o Rembrandt hanno dipinto tante opere basate sulle storie della Bibbia. La creazione, il diluvio, Babele, Abraamo ed Isacco, Mosè e l’esodo dall’Egitto fanno parte dei temi dipinti da questi e tanti altri artisti. Gli insegnamenti e le azioni di Gesù e dei suoi discepoli hanno ispirato incalcolabili tele che si trovano adesso nelle gallerie d’arte in tutto il mondo. Dei manoscritti illustrati della Bibbia, come il Libro di Kells o l’Evangelario di Lindisfarne, incontrati durante il nostro recente Giro del patrimonio celtico, sono tra le più grandi opere d’arte dell’alto medioevo.

La Bibbia di Rembrandt è ampiamente illustrata da dipinti e disegni, certi con significati politici perduti dagli osservatori moderni. Le lettere di Van Gogh a suo fratello Theo rivelano delle allusioni bibliche, quali l’Ultima Cena nel Terrazza del caffè la sera, (il servo è un immagine di Cristo, Giuda il personaggio oscuro sfuggendo dai tavoli), gli Olivi di Saint-Rémy storti, rappresentando Getsemani ed il suo usodel giallo per rispecchiare il divino. Marc Chagall creò una serie di litografie sulla Bibbia, a suo parere la fonte più grande della poesia di tutti i tempi. L’arte contemporanea continua a trarre da immagini bibliche, come il celebre artista di graffiti Bansky lo illustra con il suo Cristo con le borsette da shopping, un commento sulla religione moderna del consumismo.

Cosiccome per l’arte, la musica occidentale trasuda l’influenza profonda della Bibbia. I Salmi e la musica di lode ebrea ispirarono direttamente la liturgia della Chiesa primitiva e l’emergenza della musica gregoriana nel Medioevo. Un monaco benedettino dell’undicesimo secolo, Guido d’Arezzo, inventò le notazioni musicali, usando un rigo a quattro linee. Ciò liberò la musica occidentale per svilupparsi con delle partiture scritte, un ordine, una logica e delle regole.

La musica di chiesa ha modellato le fondamenta della musica secolare. L’invenzione della stampa di Gutenberg permise una distribuzione ampia della Bibbia e delle partiture musicali. Aiutò a diffondere gli insegnamenti di Lutero e la Riforma, nella quale la musica aveva un ruolo centrale.

Due secoli dopo, Johann Sebastian Bach mise in musica la maggior parte della traduzione della Bibbia di Lutero, in particolare la Passione di San Matteo, spesso considerata la più grande opera musicale mai composta.

Bach è generalmente riconosciuto come padre della musica classica. L’era barocca della musica culminò nell’opera di Bach e pose le fondamenta di tutta la musica che seguì. Influenzò profondamente le opere d’altri, compresi Beethoven, Haydn, Mendelssohn, Mozart, Chopin, Wagner e Brahms. George Friedrich Händel scrisse il Messia, il classico natalizio composto interamente da passaggi biblici messi in musica, il quale continua ad attrarre gente di ogni fede e di nessuna, in tutta l’Europa e nel mondo intero.

Le storie della Bibbia confortarono ed ispirarono gli schiavi afro-americani,tra cui gli ‘Spiritual’, come ‘Go down Moses’ e ‘Joshua fit de battle of Jericho’, si svilupparono in musica Gospel, Soul, Jazz e Rhythm & Blues.

Quanto l’arte e la musica occidentale sarebbero stati monotoni e noiosi senza l’influenza della Bibbia!

 




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