Il ‘cattivo’ samaritano

Febbraio 18, 2019

Oggi, in tanti stati membri dell’Unione europea, il buon samaritano della famosa parabola di Gesù rischierebbe di essere arrestato come criminale per offrire un aiuto umanitario e forse incarcerato per traffico di esseri umani.

La polizia, gli agenti dell’immigrazione, la polizia di frontiera ed il personale giudiziario in tanti paesi europei si fanno beffe dei cosiddetti valori dell’Unione europea di solidarietà, di dignità, d’uguaglianza e di libertà, perseguendo e condannando dei cittadini volontari per offrire dei servizi umanitari essenziali ai profughi ed ai migranti.

La prima Conferenza Schuman organizzata nel Cenacolo (Upper Room) ad Amsterdam venerdì scorso in serata, intitolata La migrazione dopo Marrakesh, si focalizzava sulle domande di migrazione dopo la Conferenza intergovernativa delle Nazioni Unite in Marocco, nello scorso dicembre, la quale ha prodotto il Patto globale per una migrazione sicura, ordinata e regolare. La Dr Noemi Mena Montes, una giornalista di radio spagnola e ricercatrice premiata per gli studi sulla migrazione, ha fornito una versione aggiornata del discorso illustrato che diede al Forum sullo stato dell’Europa a Malta nel 2017. (Il rapporto del Forum di 166 pagine è ora disponibile in inglese qui).

Come a un segnale, il giornale digitale olandese d’informazioni, De Correspondent, pubblicava lo stesso giorno un articolo intitolato: In Europa, chi aiuta i migranti non è più un eroe ma un criminale. Per tanto tempo, riportava il sito web d’informazioni, gli stati membri dell’Unione europea hanno lasciato alle organizzazioni d’assistenza e ai volontari il lavoro che non volevano fare: salvare i migranti ed offrirli un rifugio. Ma ora, chi aiuta i migranti corre il rischio d’accuse criminali.

In Belgio, la caporedattrice di un periodico femminile di bellezza è stata brutalmente svegliata dalla polizia armata, assalendo il suo appartamento alle 5 del mattino, ispezionandola mentre era in pigiama e saccheggiando la sua casa alla ricerca di computer, chiavette USB, quaderni o cellulari. Questo fu l’inizio di un processo legale di un annata, essendo accusata di appartenere ad una piattaforma cittadina offrendo un rifugio di notte per i migranti radunati in un parco di Bruxelles, vicino alle istituzioni dell’Unione europea. Accusata di traffico di esseri umani, la caporedattrice si è sentita alleviata di essere assolta alla fine dell’anno scorso, per poi sentire più tardi che il procuratore generale aveva fatto appello ad una corte d’appello.

Tuttavia, secondo uno studio pubblicato recentemente, comandato da un comitato del Parlamento europeo, ‘il mantenimento dell’ordine umanitario’, comprese le dinamiche più ampie di sospetto, d’intimidazione, di molestia, e di punizione, pregiudicano i diritti dei cittadini dell’Unione europea – quali la libertà di assemblea, la libertà d’espressione e la libertà di coscienza.

“Quando la società civile è effettivamente (auto-)ridotta al silenzio ed il suo ruolo di responsabilità pregiudicato”, dice il rapporto, “le politiche per combattere il contrabbando di migranti possono essere abusate e possono generare violazioni serie dei valori fondamentali dell’Unione europea, quali lo stato di diritto, la democrazia ed i diritti fondamentali. Inoltre, il mantenimento dell’ordine umanitario incide negativamente sulla fiducia sociale generale e dirotta le risorse limitate del rispetto della legge per indagare sui delitti più seri.”

De Correspondent evidenzia un ‘evoluzione spaventosa’ d’azioni ufficiali contro i volontari per l’aiuto umanitario, con venti casi riportati nel 2017, crescendo ad almeno 89 casi rintracciati l’anno scorso. L’articolo cita gli esempli dalla Francia e dalla Grecia, di quelli accusati penalmente di salvare delle vite nel mare; dalla Norvegia, dalla Danimarca, dalla Svezia, dalla Svizzera e dalla Gran Bretagna, dove degli automobilisti che avevano preso dei migranti in autostop sono stati trascinati di fronte al giudice; dall’Italia ancora, di lavoratori d’aiuto umanitario che davano del cibo ed offrivano delle docce ai migranti sono stati arrestati.

Al largo della costiera dell’isola greca di Lesbo, dei volontari danesi e spagnoli cercavano dei gommoni dopo aver ricevuto un segnale d’urgenza. Hanno chiamato la guardia costiera per aiutarli, e quando la nave militare arrivò, si sono ritrovati scortati verso la costiera ed arrestati per traffico di esseri umani. Dopo due anni d’attesa per il loro processo, incapaci di lasciare l’isola, sono stati finalmente assolti.

Certe autorità giustificano la loro politica dicendo che le organizzazioni d’aiuto sono una forza d’attrazione, incoraggiando l’immigrazione illegale. Ma l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i profughi, Filippo Grandi, è in completo disaccordo. Nel suo rapporto Desperate Journeys (Viaggi disperati), argomenta che le ONG offrono dei servizi essenziali.

Il mese scorso, il Sea-Watch 3, battente bandiera olandese, ha salvato 47 persone tra la Libia e l’Italia, ed era poi fermata per vari giorni al largo della costiera della Sicilia dove vari sindaci erano pronti a ricevere i profughi, ma erano bloccati dal governo populista italiano. Finalmente, dopo che sette nazioni hanno acconsentito di ricevere i migranti, la nave fu ammessa ad attraccare nel porto di Catania, dove è stata sequestrata per ‘violazione della sicurezza e delle leggi ambientali.’

La crisi dei profughi è una crisi d’ospitalità, di coscienza e di compassione, dice Dr. Montes. Il terrorismo è la ragione invocata dai politici per questa crisi. Eppure che cos’è il terrorismo? Chiedeva Noemi. E prendere dei stranieri innocenti e trattarli come nemici. Qual è lo spirito opposto? È prendere degli stranieri innocenti e trattarli come amici.

L’ospitalità, lei argomentava, è la risposta al terrorismo – come praticato dal samaritano.




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